Saturday, March 29, 2008

My English Breakfasts (3): Hot Cross Buns


Hot cross buns,
Hot cross buns,
one ha' penny,
two ha' penny,
hot cross buns.
If you have no daughters,
give them to your sons,
one ha' penny,
two ha' penny,
Hot Cross Buns

E' una filastrocca, i panettieri ambulanti una volta li vendevano per le strade a 1 penny.
Gli hot cross buns sono dei pani dolci speziati una volta diffusi solo durante il periodo pasquale, pero' oggi si trovano tutto l'anno.
Su Wikipedia : La scrittice Elizabeth David, sostiene che gli hot cross buns per i monarchici protestanti rappresentavano un pericolo per la diffusione del cattolicesimo poiche' pensavano che questi panetti provenivano dall'impasto usato per fare l'ostia sacra e quindi una maniera di prendere la comunione in segreto. L'Inghilterra Protestante cerco' di proibirne la vendita pero', perche' erano troppo diffusi Elizabeth I li legalizzo' solo per Pasqua e Natale.

Noi li abbiamo mangiati per colazione con della buonissima clotted cream. La clotted cream e' una crema meravigliosa, gialla, proveniente dal latte non pastorizzato delle mucche del West Country: Devon e Cornwall (Cornovaglia) quella del Cornwall ha una denominazione di origine protetta (PDO). La clotted cream si usa nel cream tea, si serve sugli scones insieme con della marmellata di fragole. Davvero una gioia per il palato! Ogni volta che torno in Devon devo assolutamente mangiarne, quindi o andiamo in sala da te dove servono il cream tea oppure la compriamo e c'e' la mangiamo spalmata su dei buoni buns. Ce ne sono talmente tanti che ogni volta per me e' una esperienza nuova.
Fino a qualche anno fa si poteva trovare solo nel West Country, a Londra si vendeva solo ad Harrods durante i campionati di tennis di Wimbledon.





L'anno scorso quando siamo stati in Cornwall, appena arrivati in un paesino di 4 case e una splendida chiesetta siamo stati convolti in un bellissimo tea cittadino all'aperto, con tanto di clotted cream, scones, dolcetti vari e per chi ne volesse c'erano anche dei mini sandwich, il tutto ovviamente mandato giu' da del te con latte...che a me non piace sinceramente, o da del caffe' nero...di quelli allungati . Tutto per 1 sterlina e mezza!!


Ingredienti: 14 gr di lievito secco o 30 gr di lievito fresco
500 gr di farina (meglio se per fare il pane)
2 cucchiai di zucchero
1 cucchiaino di mixed spices (cannella, zenzero, chiodi di garofano, noce moscata...)
1 cucchiaino di cannella in polvere
40 gr di burro
200 gr di uva sultanina

Per le croci
30 gr di farina e la punta di un cucchiaino di zucchero


Mescolare il lievito con due cucchiaini di farina 1 cucchiaino di zucchero e 125 di acqua tiepida. Lasciare lievitare per 10 minuti. In superficie dovrebbero apparire delle bollicine. Meglio se lasciate il recipiente in un posto caldo in modo da aiutare la lievitazione. Se non lievita, buttare via e ricominciate da capo.
In una ciotola mettere la farina rimanente, le spezie, zucchero e aggiungere il burro lavorando con la punta delle dita. Aggiungere le uvette.
Fare un buco al centro dell'impasto ed aggiungere il composto di lievito, 185 ml di acqua e lavorare con le mani per formare un bel panetto liscio e compatto. Aggiungere altra farina se necessaria, ovviamente.
Far lievitare per 30-40 minuti al caldo lontano da correnti d'aria.
Riscaldare il forno a 200º. Prendere il panetto, sgonfiarlo un pochino e formare 12 panetti che metterete su di una leccarda imburrata uno vicino all'altro in maniera che durante la cottura si attacchino gli uni agli altri. Disponeteli per esempio 4 panetti di lunghezza e tre di larghezza. Far lievitare ancora per 20 minuti.
Per fare le croci: mescolare la farina, lo zucchero 2 cucchiaini d'acqua. Con il composto riempire una tasca e formare delle croci sui panetti. In forno per 20 minuti o fino a quando risulteranno belli dorati.









English please - Hot Cross Buns












Hot cross buns,

Hot cross buns,

one ha' penny,

two ha' penny,

hot cross buns.

If you have no daughters,

give them to your sons,

one ha' penny,

two ha' penny,

Hot Cross Buns

These are the words from a children's song based on the hawking of bakers selling their products.
Hot cross buns are sweet spiced buns, once sold only at Christmas and Easter time but nowadays available all year around.

Wikipedia: According to cookery writer Elizabeth David, Protestant English monarchs saw the buns as a dangerous hold-over of Catholic belief in England, being baked from the dough used in making the communion wafer. Protestant England attempted to ban the sale of the buns by bakers but they were too popular, and instead Elizabeth I passed a law permitting bakeries to sell them, but only at Easter and Christmas. David provides no source for this assertion.
We had them with clotted cream. To die for!! Clotted cream is a thick yellow cream from unpasteurized cow's milk from the West Country principally Cornwall and Devon. Corwall has obtained the PDO - protected designation of origin.
It is served in cream teas over scones and finished with strawberry jam.
Few years ago it was available just in the West Country and it was sold in London at Harrods only during the Wimblendon Championship!

Last year while back to Cornwall in a tiny fishing village with a magnificient little church, we were involved by the locals in an incredible charity tea where with only 1.50 pound we had scones with clotted cream and jam, various pieces of cakes, mini sandwiches, coffe or tea. Beautiful!!


Ingredients:


14g dried yeast or 30g fresh yeast
500g white bread flour
2 tablespoons caster sugar
1 tespoon mixed spices
1 teaspoon ground cinnamon
40g butter
200g sultana


Paste for crosses
30g plain flour
1/4 teaspoon sugar


Method

In a bowl combine 2 teaspoons of flour, 1 teaspoon of sugar and 125 ml warm water. Stir and leave in a warm draught-free place for 10 minutes. The mixture should be frothy and light if not try again because your yeast id dead.
In another bowl sift the remaining flour, spices, add sugar and butter. Work with your fingertips and add the sultanas. Make a well in the centre and add the yeast mixture and 185 ml of warm water to make a soft dough. Dust with flour a surface and turn the dough over it. Knead for 5 minutes until smooth, adding more flour if needed. Place the dough in a floured bowl, cover with plastic wrap or with a dump tea towel. Leave the bowl in a warm place free of draughts for 30-40 minutes until doubled in size.
Preheat the oven at 200 ºC. Turn the dough on a floured surface, knead to deflate. Shape in 12 balls. Places them on a greased baking tray touching each other. Leave for other 20 minute until doubled in size, keeping the in a warm place.
To make the crosses: mix flour sugar and 2 tablespoons of water into a paste. Fill a piping bag and pipe crosses over the buns.
Bake for 20 minutes or until golden brown.









Immagine dal Devon & Cornwall- Images from Devonshire & Cornwall










Thursday, March 27, 2008

My English breakfasts (2): Crumpets






Lasciatemi dire quanto adoro i crumpets! Sono una sorta di pancakes pero', a mio parere, molto piu saporiti e si possono servire sia dolci che salati, dipende dal topping scelto. Questi si' sono il mio English breakfast in assoluto.


Il crumpets e' un'invezione tutta britannica! Si mangia anche a colazione e si serve con del burro. Oppure si coprono con del formaggio, preferibilemte cheddar, e si fa fondere sotto il grill caldo. Molto buono anche con il lemon curd o con la marmellata. Si caratterizza per i buchini in superficie che fanno si' che il topping penetri all'interno, rendendoli veramente deliziosi.


Sono molto semplici da fare. Per dargli la forma rotondeggiante basta munirsi di un tagliapasta o di una padellina piccolina. Senza questi due accorgimenti verrebbero piatti pero' senza cambiarne il sapore.


Ingredienti:



3 cup e mezzo di farina
2 cucchiai di burro sciolto
2 cucchiaini di sale
2 cucchiaini di zucchero
2 cucchiaini e mezzo di lievito di birra secco
1 cup di acqua tiepida
1 cup di latte tiepido
mezzo cucchiaino di bicarbonato di soda sciolto in un poco d'acqua


Mescolare il lievito nell'acqua tiepida.Lasciare a riposo per 5-10 minuti. Aggiungere il latte tiepido, il burro sciolto, sale e zucchero. Aggiungere la farina e mescolare fino a raggiungere un composto momogeneo. Far riposar per 30 minuti dopodiche' aggiungere il bicarbonato sciolto in un poco d'acqua e lasciar lievitare per altri 20-30 minuti. Riscaldare una padella grande se utilizzate dei cortapasta rotondi del diametro di 5 cm altrimenti si puo' utilizzare una padellina piccola. Versare il composto nei cortapasti o nella padellina e cuocere a fuoco basso per 10 minuti fino a quando appaiono i caratteristici buchini che devono essere profondi e raggiungere la base del crumpet. Rigirarli dall'altro lato e farli cuocere per un paio di minuti. Si servono tostati con del burro. Buonissimi con del formaggio fatto sciogliere sotto il grill.






English please: Crumpets









Please let me express all my love for this great British invention. I love crumpets, the texuture is fantastic and the taste even better. They are delicious just with butter and even more topped with cheese melted under the grill for a few minutes. Crumpets are my ideal breakfast every time I go back to England!



Ingredients:

3 - 1/2 cup all-purpose flour
2 Tablespoon butter, melted
2 teaspoon salt
2 teaspoon sugar
2 - 1/2 teaspoons dry yeast
1 cup warm water
1 cup warm milk
1/2 teaspoons baking soda dissolved in 1/4 cup warm water




In a bowl stir together yeast and water. Let stand for 5-10 minutes. Add warm milk, butter, salt and sugar. Add the flour and stir until the batter become smooth. Let stand for 30 minutes. Stir in soda dissolved in water, leave to rise 20 to 30 minutes. Grease griddle and heat over medium-low heat. Drop batter into crumpets rings. Reduce heat to low, cover griddle and cook crumpets until tops look dry, about 10 minutes. Flip them over and cook for a couple of minutes. Serve toasted with butter or with cheese melted under the grill.

Wednesday, March 26, 2008

English Breakfast - My English breakfasts!




Di ritorno dall'Inghilterra con ricette nuove, ricette ritrovate, riprovate e approvate. Tanti acquisti mangerecci e non solo, cosine inglesi per la cucina come il mug's tree :) Sapete che cosa e' un mug's tree? E' quell'alberello presente in tutte le cucine inglesi dove si appendono le mugs -le tazze alte con il manico.
In questi giorni mi sono sbizzarrita con il breakfast time- la colazione - e quando si parla di English breakfast si pensa sempre alle salsicce con fagioli, bacon fritto (pancetta fritta), pomodori e funghi alla griglia, uova fritte o strapazzate. Buono, se fatto bene, pesante, chissa' troppo, per chi non e' abituato a certe quantita' appena mattina pero' certo molto valido se mangiato in vacanza quando si spende molto tempo girando e visitando.
Questa volta pero' al nostro ritorno a Blighty = Gran Bretagna (viene dall'hindu' e significa il popolo, usato dai britannici durante la colonizzazione in India - The Raj) abbiamo voluto viziarci con quelle dolcezze di cui purtroppo ci priviamo per gran parte dell'anno.
Iniziando con i Scotch Pancakes-con del buonissimo sciroppo d'acero - questi qui della foto vengono dal Sainsbury's , uno dei supermercati a cui sono legati i miei ricordi di studentessa a Londra.
Gli Scotch Pancakes sono di origine scozzese e vengono chiamati anche dropped scones, perche' le cucchiaiate di composto vengono fatte cadere-drop, in inglese, su una piastra per la cottura. Scotch perche' sembra che scozzesi siano gli artefici dei vari tipi di scones e i pancakes sono solo una delle tante versioni.

Gli esperti vogliono che i pancakes vengano spalmati leggermente con del burro e poi inondati da del buonissimo sciroppo d'acero.
Una delle ricette comprovate e approvate piu' volte e' la seguente:




Ingredienti:

120 gr di farina autolievitante
1 pizzico di sale
30 gr di zucchero
1 uovo
145 ml di latte

In una ciotola mescolare la farina con il sale e lo zucchero. A parte sbattere l'uovo con il latte ed aggiungerlo agli ingredienti secchi. Sbattere con una frusta fino ad ottenere una crema leggera e spumosa. Ungere con dell'olio (il burro no perche' inizierebbe a bruciare dopo un po') una padella o una piastra liscia e versarvi una cucchiaiata del composto. Lisciare con il dorso del cucchiaio per formare un disco. Cuocere un minuto circa e quando cominciano ad apparire dei buchini capovolgere la tortina dall'altro lato e cuocere per alcuni secondi. Spalmare il pancake ancora caldo con burro e marmellata o meglio con burro e sciroppo d'acero.

Durante la cottura degli altri pancakes per mantenerli ben caldi basta metterli in un canovaccio pulito e impilarli uno sull'altro.



English please - Scotch Pancakes




Ingredients:



120g self-raising flour, sifted

1 pinch salt

30g sugar

1 egg

1/4 pint - 145 ml milk



In a bowl combine the sifted flour, salt and sugar. Separately, wisk together the egg and milk. Pour the liquid into the bowl with dry ingredients and mix until smooth.

Grease a griddle with a bit of oil and preheat it, pour a tablespoon of batter onto it. When on the surface you see bubbles you can flip the pancake over. Wrap your pancakes in a clean tea towel to keep them warm and moist. Spread with butter and jam or better with butter and maple syrup.

Tuesday, March 18, 2008

Sillabubs




Prima di partire per le vacanze volevo lasciarvi con qualcosa di leggero, di facile esecuzione ideale per questi giorni di festa. Sono i sillabubs, bicchierini di leggera crema di panna, aromatizzata con acqua di rose e acqua di fiori d'arancio, tra gli altri ingredienti.

Dall'Inghilterra, cerchero' di postare comunque qualcosa...tempo e connessione internet, permettendo :)


Buona Pasqua a tutti voi. Che siate felici :)



Sillabubs

Ingredienti

250 ml di panna da montare
il succo di un'arancia
il succo di un limone
1 cucchiaio di acqua di rose
1 cucchiaio di acqua di fior d'arancio
Cointreau
2 cucchiai di zucchero a velo

Montare la panna con tutti gli ingredienti. Ci vogliono all'incirca 5 minuti buoni prima che la panna si monti bene. Riempire i biccieri e decorare con pistacchi e fiori commestibili

English- Please: Sillabubs






Before going on holiday I want to leave you with something that is not hard to make, very light and ideal for this festivity, especially when the lunches are elaborate and we don't want to work too much to prepare a dessert. The sillabubs are light glasses of cream aromatized with rose water and orange blossom water, among other ingredients.

From England I'll try to post something if time and the internet connection permit me.

Happy Easter to everybody and be happy :)



Ingredients:



250 ml whipping cream

juice from 1 orange

juice from 1 lemon

1 tablespoon rose water

1 tablespoon orange blossom water

Cointreau

2 tablespoons icing sugar

Whip all the ingredients. Spoon the mixture into glasses. Sprinkle with pistachios and edible flowers






Sunday, March 16, 2008

Tiramisu'


Tiramisu is without doubt our most popular Italian dessert abroad. It's one of those that I have eaten so many times but I do not usually make at home. I am sure that all Italians know how to make tiramisu but how many really make it themselves? I think I have only ever made once when I used to live in Italy and then I had to do many times since I live abroad.
The best I have ever eaten is the one that my husband makes and this is not because of the obvious reason of love but because his doesn't have the slightest trace of the smell of egg, extremely important for a "nose" like mine, and his is also the creamiest, with a very thick layer of mascarpone.
For those of you reading this in English the name of the dish means 'Pick me up', from the effect of the coffee I imagine, 'Tira mi su'. The literal translation here works.
There are a lot of versions of tiramisu', with or without eggs, with whipped whites or only with eggs yolks. My husband's version come from when as university student he was working in an Italian restaurant.
I have read about the Festa Italiana on Maryann's blog and I thought why not bring a tiramisu'?
Ingredients:

4 eggs yolks
250g Marscapone
125ml cream
6 tablespoonfuls
Marsala
8 cups of espresso coffee (better to have more than less)
1 box of sponge fingers
Liquid vanilla essence
cocoa power

First make the coffee and leave it to cool and add the Marsala, or Cointreau or even Kahlua is possible. Next beat the egg yolks with four tablespoonfuls of sugar and vanilla essence until fluffy and smooth. Then in another bowl whip the cream together with the marscapone and two tablespoons of sugar. When done, fold the two mixtures together.
Soak each sponge finger in the coffee, one by one, leave for 5 seconds to soak more or less. Be careful at this stage as too much soaking will turn the dessert to a soup and too little will make it very dry. As soon as you have finished soaking the sponge finger transfer it immediately to a rectangular dish 20-25 cm long and lay them one by one until the area is covered. When you built a layer of the sponge fingers then cover it with a layer of the mixture finishing it off with dusted cocoa power. Continue this process of adding a layer of sponge fingers, mixture and cocoa powder until all the mixture is finished. The ideal Tiramisu will have just two layers of the sponge fingers. And with the measures given and the size of dish you should achieve just that. Keep it in the fridge and if you can resist eating it immediately I would wait a couple days to let it set properly. It is one of those foods that improves with a little time. Try it after a few hours, then the next day and the day after and you'll see that the consistency just gets better and better. But don't try it a week later!

Il tiramisu' e' sicuramente il dolce italiano per eccellenzaconosciuto all'estero. Ed e' anche uno di quei dessert che ho mangiato tante di quelle volte e che non faccio molto spesso in casa. Tutti sappiamo come si fa un tiramisu, ma quanti veramente lo fanno?
Quando vivevo in Italia penso di averlo fatto solo una volta...poi all'estero mi e' stato chiesto tanto di quelle volte!
Il piu' buono che abbia mai mangiato e' quello di mio marito non per ragioni di cuore ma perche' il suo tiramisu', non puzza mai di uova; importantissimo per un "naso" come il mio e poi e' cremosissimo,con uno strato spesso, ma molto spesso di mascarpone.
Di versioni ce ne sono tante, con o senza le uova, con gli albumi montati a neve o solo con i rossi.
Questa viene da un ristorante italiano dove mio marito, allora studente universitario, lavorava.
Leggendo il blog di sono venuta conoscenza di questa Festa Italiana ed ho pensato perche' no un tiramisu'?
Ingredienti:
4 rossi d'uovo
6 cucchiai di zucchero
250 gr di mascarpone
Marsala oaltro liquore a piacere: Cointreau, Kahlua
125 ml di panna da montare
8 tazze da caffe' di espresso
essenza liquida di vaniglia
cacao in polvere
Sbattere i rossi con 4 cucchiai di zucchero e la vaniglia. In un altra ciotola montare la panna con il mascarpone e due cucchiai di zucchero. Unire le due creme.
Quando il caffe' si e' raffreddato aggiungere il liquore, la quantita' e a piacere e intingervi i savoiardi uno ad uno, lasciandoli 5 secondi piu' o meno, in maniera da assorbire la quantita' giusta di caffe'.
Disporre, in una pirofila, uno strato di savoiardi, uno strato di crema e una spolverata di cacao. Procedere fino ad esaurimento della crema. In frigo per una notte intera.


Friday, March 14, 2008

Crostatine di crema ai carciofi, bacon e parmigiano






Ultimamente ho veramente pochissimo tempo. I nuovi corsi di cucina da organizzare, la "semana santa" che si avvicina, gli appuntamenti con i medici da spostare....adesso anche il blog che ho ripreso. Non posso permettermi un pasto completo pero' certo che non rinuncio a qualcosa di buono. Queste tartalette nascono dalla voglia di impastare e di fare qualcosa di veloce pero' soddisfacente, ne ho fatte tante cosi' ho gia' il pranzo e pure la cena....
La base ormai fa parte dei classici di casa, una brisee con i semini di papavero, belli pero' anche buoni! Con dei carciofi, questi sono surgelati, passati direttamente sotto l'acqua calda del rubinetto che faccio rinvenire, preparo una crema gustosa e rapida.

Ingredienti per la base:


125 gr di farina
80 gr di burro
sale e semi di papavero
Disporre la farina a fontana, con il sale ed i semi. Prendere il burro freddo tagliarlo a pezzetti e distribuirlo sulla farina. Lavorare con le mani in modo da formare come delle briciole di farina e burro. Aggiungere due tre cucchiate d'acqua fredda e formare una palla. Mettere in frigo per 30 minuti avvolta in pellicola.
Ripieno:
400 gr di carciofi congelati
un poco di panna fresca
delle fette di pancetta
parmigiano
Scongelare i carciofi. Si possono passare sotto l'acqua calda del rubinetto muovendoli un poco. Mettere un terzo dei carciofi in un pentolino con della panna da cucina. Far cuocere, aggiungere il parmigiano grattuggiato sale e pepe. Passare al mixer aggiungendo un poco d'acqua calda se necessario.
Prendere la pasta brisee', foderare una teglia con la pasta e cuocerla a secco ponendo della carta forno e riempiendo di fagioli secchi o riso... Far cuocere in forno a 200 º per 10 minuti.Togliere i fagioli secchi, la carta forno e riempira la base con la crema ai carciofi, i carciofi restanti scongelati, le fettine di pancetta. Ultimare la cottura in forno per altri 15 minuti a 180 ºC.
Servire con delle fettine sottili di parmigiano.








English - Please: Artichokes, bacon and parmesan tarts








Lately, I rarely have much time. With the new cooking courses to be organized, Holy Week that is approching, doctor's appointments to be postponed..... and now the blogging too. I do not have the luxury to prepare a proper lunch but, nonetheless, I do not renounce having something decent for lunch. These individual tarts come up to me for satisfying la gana to knead, quick though and good to the taste...
The tart base is now part of our family classic, it is a briseé with poppy seeds, beautiful to the eye and very tasty to the palate. I have used frozen artichokes that I have passed under the hot tap to defrost them and then I prepared a quick cream.

Ingredients for the brisee' base:


125g flour
80g cold unsalted butter or if you use salted butter then do not add salt
poppy seeds

Put the flour on a surface, sprinkle with salt and poppy seeds. Slice the butter and combine with the flour working quickly with the hands to form like crumbs of butter and flour. Add cold water - two or three spoonfuls. Pat and gently work the mixture together until you have a ball of dough. This operation must be quiet quick... otherwise the butter will melt and the dough becomes too sticky to work. As soon as you achieve the dough, wrap it in a clingfilm and cool in the fridge for 30 minutes. Pre-cook the base at 200º C lining a loose-bottomed tart tin, already greased with butter. Then cover with baking paper and fill the pastry case with dried beans or chickpeas or even rice. Bake for 10 minutes.
Remove from the oven, remove beans and paper. Fill with the cream




Ingredients for the filling:

400g frozen artichokes quarters
100ml cream
parmesan
a few slices of smoked bacon
Pass the frozen artichokes under the hot tap. Take a third part of artichokes and add together with the cream in a pan. Cook briefly and add 100 gr of grated parmesan, salt and pepper to taste. Process to obtain a cream paste.
Fill the pre-baked pastry with this cream, then add the rest of the defrosted artichokes, the bacon slices and finish baking for 15 minutes at 180 ºC. Serve with some parmesan shavings.


Thursday, March 13, 2008

Giovedi gnocchi!!



Beh un post veloce, veloce...internet fa le bizze!!



Giovedi gnocchi! Mia madre cosi diceva e li faceva di giovedi o di domenica. In quattro e quattrotto preparava una tavolata pieni di gnocchi che io e mia sorella passavamo pazientemente uno ad uno sui rebbi della forchetta per dargli le caratteristiche fessure che tanto li contraddistinguono. A casa si mangiavano con un semplice sugo di pomodoro, veloce, veloce o la domenica con il ragu' di carne, saporito e poi alla fine mi dovevo pure sorbire un pezzo di carne...
Il tocco finale veniva dato da un'abbondante spolverata di parmigiano e un poco di pepe nero...una delizia! Il giorno dopo, anche se un poco piu' duretti, erano ancora piu' buoni, riscaldati con il sugo che cominciava a bruciacchiare e formava una meravigliosa crosticina dorata. Che buoni!


Non vi sto a spiegare come si fanno gli gnocchi...vabbe' si prendono, nel mio caso tre patate medie grandi, si fanno bollire con la buccia, essenziale perche' se no' le patate si bagnano e non vengono bene. Una volta bollite si schiacciano e si aggiunge farina...e qui vi volevo...io faccio ad occhio, cosi come con tutta la pasta fatta in casa. Me lo ha insegnato mamma'! Di farina metto quella che prendono le patate. Quando vedo che si sta formando una massa facile da lavorare con le mani e non mi si appiccicano piu' la patate alle dita, faccio i filoncini su di un piano infarinato e taglio gli gnocci. In questi qui non ho aggiunto l'uovo. Solo patate, farina e sale. Gli ho fatti bollire....anche qui gia' sapete sono pronti quando salgono in superficie e si raccolgono con una schiumarola. Li ho conditi con pesto di rucola e pistacchi, alcuni pomodori secchi fatti rinvenire nell'acqua di cottura degli gnocchi, formaggio di capra tagliato a rondelle... Buon appetito! Corro se no si incollano!


Pesto di rucola, pistacchi e nocciole:

Rucola
un paio d'acciughe
pistacchi non salati, tostati
nocciole tostate
olio
acqua di cottura

Mixare il tutto

Su di me

Questo papero e' un oggetto a cui sono legata moltissimo. A parte la bellezza e linea delle forma, lo comprai nel primo viaggio che feci con mio marito in Devon, sua terra natale.
Sono appassionata di ceramica...e di tante altre cose fatte a mano...in me c'e' un'aspirante artigiana...aspirante da tanto tempo...chissa' troppo!

























Sulla sinistra un piccolo quadro che
comprai in Marocco, un paese che adoro, adoro la cultuta marocchina, il cibo poi non ne parliamo... stupendo!
Mio marito mi chiese di sposarlo nel deserto dopo 12 ore di macchina, 4 ore in gobba di un cammello (lo sconsiglio vivamente...se non volete assumere la forma a ferro di cavallo).
I gatti poi sono la mia passione. Vivo in un appartemento e per il momento non posso tenerli...un giorno....












Queste conchiglie vengono dall'Australia...un altro viaggio... (tutti viaggi... giuro non l'ho fatto apposta....e' capitato che ho fotografato tutte cose provenienti dai miei viaggi...)comunque li' ci sono spiagge fatte di sole conchiglie...una meraviglia! In fondo si intravede un blocchetto fatto di COQUINITE, viene da una cava di conchiglie, dove in passato si estraevano blocchi fatti di soli conchiglie, utilizzati nella costruzione di Shark Bay...sono stata in un ristorante le cui pareti erano fatte di questo materiale












Questo gufetto, regalo di mia sorella, fa parte della mia collezione di gufetti. Hi, hi, hi e' una collezione un po' striminzita...qui in Spagna ne ho solo 2..l'altro si intravede sul fondo....poi in Italia ne ho qualcuno in piu'....diciamo che non arrivo a 10!


















L'immagine della liberta', una condizione essenziale della mia vita. Tutte le mie scelte sono state fatte con questa condizione. Amo questo oggetto semplice, dalle linee pure....l'arte sta nelle cose semplici




















5 cose su di me....che non conoscevate...

Mariluna
mi ha coinvolto in questo meme fotografico. Mi piacerebbe curiosare un poco tra gli oggetti di Viviana, Mimmi, Salsa di sapa, Scorza d'arancia , Anna e 6 con fiordisale

Un piccolo giochino....

Se volete sapere anche voi quale e' il significato del vostro nome, andate alla fine....Sorry! E' solo in inglese....


What Daniela Means


What Daniela Means



You are balanced, orderly, and organized. You like your ducks in a row.

You are powerful and competent, especially in the workplace.

People can see you as stubborn and headstrong. You definitely have a dominant personality.



You are usually the best at everything ... you strive for perfection.

You are confident, authoritative, and aggressive.

You have the classic "Type A" personality.



You are very intuitive and wise. You understand the world better than most people.

You also have a very active imagination. You often get carried away with your thoughts.

You are prone to a little paranoia and jealousy. You sometimes go overboard in interpreting signals.



You tend to be pretty tightly wound. It's easy to get you excited... which can be a good or bad thing.

You have a lot of enthusiasm, but it fades rather quickly. You don't stick with any one thing for very long.

You have the drive to accomplish a lot in a short amount of time. Your biggest problem is making sure you finish the projects you start.



You are friendly, charming, and warm. You get along with almost everyone.

You work hard not to rock the boat. Your easy going attitude brings people together.

At times, you can be a little flaky and irresponsible. But for the important things, you pull it together.



You are relaxed, chill, and very likely to go with the flow.

You are light hearted and accepting. You don't get worked up easily.

Well adjusted and incredibly happy, many people wonder what your secret to life is.

Wednesday, March 12, 2008

Quadrotti di cioccolata con marmellata di banane e crema al caffe'




Come gia' anticipato qualche giorno fa a proposito della marmellata di banane e caffe' ho pensato di utilizzarla nella preparazione di un dolce. Questa volta la marmellata non farcisce solo il dolce ma ne e' parte integrante avendola mescolata insieme agli ingredienti base: le uova, il burro etc.
La crema che la ricopre e' quella dei Melting Moments e all'interno c'e' uno strato di marmellata ed uno di crema al mascarpone...

Per la base:
125 di burro ammorbidito
125 gr di zucchero
40 gr di zucchero a velo
2 uova
1 cucchiaino di essenza di vaniglia
marmellata di banane
155 gr di farina autolievitante (*)
60 gr di cacao
1 cucchiaino di bicarbonato di soda
250 ml di latte
(*)se non avete la farina autolievitante si puo' fare aggiungendo 2 cucchiaini di lievito in polvere ogni 125 gr di farina e setacciarla piu' volte.
Sbattere a crema il burro, ammorbidito a temperatura ambiente, e gli zuccheri. Aggiungere uno alla volta le uova, sbattendo bene ad ogni aggiunta. Aggiungere 3 cucchiaiate di marmellata di banane e l'essenza di vaniglia. Aggiungere la farina, precedentemente setacciata insieme al cacao e bicarbonato, ad intervalli con il latte. Versare il composto in una teglia imburrata ed infarinata. Far cuocere in forno a 180º per45 minuti.Una volta pronta lasciarla raffreddare per 15 minuti nella teglia stessa, prima di sformarla. Lasciar raffreddare completamente, tagliare per la meta' e spalmarla con uno strato di marmellata di banane e caffe e uno strato di crema al mascarpone. Coprire con la meta' del doce e finire con uno strato abbondante di crema al caffe'

Crema al mascarpone: mascarpone mescolato con un poco di zucchero a velo.
Crema al caffe: 80 di burro ammorbidito,150 gr di zucchero a velo, 1 cucchiaino di caffe' solubile sciolto in un cucchiaino di acqua. - Sbattere il burro ammorbidito con lo zucchero ed aggiungere il cucchiaino di caffe' solubile sciolto in un cucchiaino d'acqua.




English - Please: Chocolate slices with banana jam and coffee buttercream



As mentioned a few days ago I have thought to use the banana and coffee jam in the preparation of a cake. This time the jam is not only in the filling but is also part of the basic chocolate sponge cake, together with eggs, butter, flour etc... The icing on top is the same as used before in Melting Moments and the filling is a layer of jam and that of mascarpone cream.

Ingredients:

For the chocolate sponge cake:

125g unsalted butter, softened
125g caster sugar
40g icing sugar
2 eggs
banana and coffee jam
155g self-raising flour
60g cocoa powder
1 teaspoon bicarbonate of soda
1 cup (250 ml) milk

Cream the butter and sugars until light and fluffy. Add egg gradually, beating thoroughly after each addition. Add vanilla and 80g of jam. Fold flour, cocoa and soda, previously sifted together, alternately with the milk. Stir until smooth. Pour into a tin previously greased and cook in the oven at 180ºC for 45 minutes. Let cool for 15 minutes in the tin and then turn it out onto a wire rack to cool completely. Slice the cake in half and spread one layer of banana and coffee jam and another layer on top of mascarpone cream. Spread the coffee icing over the cake.

Mascarpone cream: mascarpone mixed with some icing sugar
Coffee icing: 80g unsalted butter, 150g icing sugar, 1 teaspoon coffee power melted in 1 teaspoon water - Beat butter and sugar in a bowl until fluffy; stir in the coffee powder melted in 1 teaspoon of water.

Tuesday, March 11, 2008

Crema de porros i alls tendres amb ametlles

Il vento e la pioggia hanno spazzato via dubbi, incertezze...perdite. Ritorna la voglia di coccolarsi e di premiarsi con un"comforting food" come dice Nigella Lawson. Cosa c'e' di meglio di zuppetta cremosa, fine ed energetica.
La crema de porros i alls tendres amb ametlles, proviene da una raccolta di ricette della cucina volcanica, di cui vi avevo gia' accennato in precedenza qui. Il libro - Cuina volcanica - La cuina dels restaurants de la Garrotxa - di Pep Nogue', e' una bella raccolta di ricette provenienti da alcuni dei ristoranti della zona che presentano ricette tradizionali, abbinamenti inconsueti seguendo i canoni della cucina tipina garrotxina.
Una piccola menzione per gli agli teneri - mai visti in Italia - qui si utilizzano molto per farli alla griglia, conditi con olio e prezzemolo o per arricchire le uova strapazzate- revuelto de huevos.

Ingredienti
:

400 gr di porri
10 agli teneri
50 gr di mandorle macinate
300 gr di patate
1 lt. d'acqua
1/2 lt. di latte
20 gr di burro
alcune mandorle a filetti tostate.

In una pentola far appassire nel burro i porri (solo la parte bianca) e gli agli teneri. Aggiungere le patate tagliate a cubetti e le mandorle macinate. Far cuocere pochi minuti, appena che si dorino un poco. Dopodiche' aggiungere l'acqua, il latte ed il sale. Far cuocer per 30 minuti circa. A cottura ultimata,triturare il tutto, si puo' passare anche attraverso di un colino, se piace una textura piu' fine. Aggiungere le mandorle a filetti, tostate.







English- Please! Fresh Garlic creamy soup with almonds





The wind and rain have swept away all doubts, incertainties and loses and the desire to treat oneself to some 'comforting food' as Nigella Lawson would say. What could be better than a creamy, refined and warming soup? La crema de porros i alls tendres amb ametlles - Cream of leeks with fresh garlic and almonds comes from a collection of recipes from the book -Cuina volcanica - La cuina dels restaurants de la Garrotxa - by Pep Nogue' a beautiful compilation of typical dishes from some of the restaurants in the volcanic area of Garrotxa, which present recipes both traditional and unusual while always respecting the area's culinary roots.


With speacial mention to the fresh garlic, they are often used here grilled seasoned with oil and parsely and as an additional ingredient in scrambled eggs.

Ingredients:

400g leeks
10 fresh garlic heads
50g almonds, finely ground
300g potatoes
1 l water
1/2 l milk
20g butter, unsalted
some flaked almonds, lightly toasted

Method
In a pan melt the butter, add leeks and garlic, finely sliced, and leave to cook until they become translucent but not brown.
Add the potatoes, peeled and diced, and the grounded almonds. Stir for few minutes. Add water and milk and continue cooking for about 30 minutes. Process, check seasoning, drizzle with extra vergin oil and serve with some toasted flaked almonds.

Monday, March 10, 2008

Marmellata di banane e caffe'





Una marmellata per la quale non bisogna aspettare la stagione giusta. Le banane ci sono tutto l'anno e perche' sono importate non dobbiamo preoccuparci di comprarle nel loro momento migliore.

Le mele servono affinche' si raggiunga il punto di caramelizzazione visto che le banane, da sole, non hanno l'acidita' necessaria.

Questa marmellata e' buona da sola o per farcire crostate, dolci e biscottini. Io gia' ho preparato una cosina che presto postero'.


Ingredienti:

500 g di banane,
500 g di mele, senza la buccia
500 g di zucchero
succo di limone
un po' di essenza di vaniglia
1 tazzina di caffè espresso


In una casseruola versare il caffe' e 200 gr di zucchero. Far cuocere fino a quando assume una consistenza sciropposa. Tagliare le banane e le mele, cospargele con un poco di succo di limone affinche' non anneriscano. Aggiungere il resto dello zucchero alla casseruola, la frutta, l'essenza di vaniglia. Far cuocere, mescolando di tanto in tanto, fino a quando inizia a bollire. Togliere dal fuoco, passare il contenuto della casseruola in una ciotola (di vetro possibilmente) far raffreddare e coprire con pellicola trasparente. Mettere in frigo tutta la notte. Il giorno dopo rimettere tutto nella cassseruola, far cuocere 5-6- minuti fino a quando riprende il bollore. Versare nei barattoli sterilizzati, chiuderli e capolvergerli.




English- Please! Banana jam with coffee


This is a jam that doesn't need to wait for the right season to be made. Bananas, in fact, are available all year round and as they are imported we don't have to worry about buying them in their best moment.
Apples are used in this case to help reach the right point of caramelization as bananas do not have the necessary acidity.

This jam is delicious on its own and is perfect for filling pies, cakes and biscuits. I have already made something with it that I will soon post it.

Ingredients:
500g bananas
500g apple
500g sugar
1 tespoon vanilla essence
juice of one lemon
1 coffee cup espresso


Method:


In a casserole combine 200g of sugar with the cup of espresso coffee. Let it reduce until it becomes like a syrup. Peel and slice the bananas. Do the same for the apple. Sprinkle some lemon juice on the fruit to avoid oxidation. Add the rest of the sugar to the casserole, as well as add the fruit and the vainilla essence. Bring to the boil. Let cool and pass to a glass bowl, cover with film and put in the fridge overnight. The day after remove from fridge and return to the casserole and bring to the boil again. Now it's ready to be poured into the sterilised jars. Screw the lid tight and then turn over leaving them resting upside down until they have cooled. Then they are ready for storage. Don't forget to label them with date and the name of your choice.

Saturday, March 08, 2008

Una rametto di mimosa





Il mio contributo per il giorno della Donna e’ una mimosa. Partecipando cos' all'iniziativa di fiordisale all'International Women's Day. Ho voluto scegliere un dolce per la sua cremosita’ e dolcezza. Questa mimosa nasconde un cuore di lemon curd-una conserva di uova e limone, si potrebbe definire.
In uno dei primi viaggi in Inghiterra comprai un barattolino che non ebbi mai l’opportunita’ di provare – lo lasciai nella dispensa dei miei e solo qualche mese fa dopo anni riapro la dispensa ed in fondo ritrovo il barattolo ancora intatto e chiaramente gia’ scaduto. Mia madre mi dice che aspettavano me per aprirlo…dopo anni ed anni…amore di madre!
Tra i blog ho rivisto di tanto in tanto questa preparazione e solo adesso mi sono decisa a provarla con questa mimosa. In Inghilterra la usano per spalmare sui toast….a me non e’ mai capitato di vederlo…pero’ cosi’ dicono.



Ingredienti:

Pan di Spagna
500 ml di panna da montare
Limoncello
Lemon curd (segue ricetta)


Ricoprire di pellicola trasparante un ciotola semisferica. Tagliare una parte del pan di spagna a fette (l'asciarne alcune fette da tagliare a cubetti) e rivestire le pareti della ciotola. Bagnare il pan di spagna con del Limoncello o altro liquore a piacere. Far riposare in frigo per un paio d'ore. Montare la panna, con una parte riempire il primo terzo della mimosa. Fare un secondo strato abbondante di lemon curd e finire con dell'altra panna montata. Rimettere in frigo per un paio d'ore. Capovolgere la mimosa su di un piatto, aiutandosi con la pellicola trasparente, tirandola verso il basso e sollevando la ciotola. Ricoprire la superficie con panna montata o con una chantilly fatta con 3/4 di panna montata ed 1/4 di lemon curd. Spargere i cubetti di pan di spagna sulla mimosa e spolverare con un poco di zucchero a velo.



Lemon curd

5 rossi d'uovo
la buccia grattuggiata di 2 limoni
150 gr di zucchero
170 ml di succo di limone
180 gr di burro, tagliato a cubetti.


Sbattere i rossi con lo zucchero. Passarli attraverso un colino in una pentola. Aggiungere il succo di limone, la buccia grattuggiata ed il burro a tocchetti. Far cuocere al bagno maria, senza smettere di girare, per circa 20 minuti. Una volta pronto far raffreddare prima di utilizzarlo. Se si vuol conservare, versare ancora caldo nei vasetti, chiuderli e capovolgerli.








English - Please! - Mimosa cake with lemon curd centre

My contribution for the International Women’s Day can be none other than this mimosa cake, as the mimosa is the symbol of this festivity in Italy. The cake takes the name of the flower due its similarity in form. On this day men give a little branch of this flower to women. It is impossible that fathers, husbands, friends, colleagues forget to buy it as they are on sale absolutely everywhere.
I know that some people believe it to be commercial and that any day in the year is good to offer a woman flowers, but I must confess I do like to be given mimosa on the day itself as well.

Ingredients:

Sponge cake cut into slices, reserve some to cut into cubes
500 ml whipping cream
200 ml lemon curd
Limoncello or another liquer you prefer


Method:

Line a semi-sepherical bowl with plastic film. Then line it with a thick layer of the sponge and sprinkle it with the liquer of your choice. Pop it in the fridge for 2 hours so it sets firm. Now take it out and fill a quarter of the interior with the whipped cream then half with lemon curd and the remaining quarter with whipped cream (not all as some is needed for later). Return it once more to the frdge so it can set frimly. When done take it out, flip it over and using the film you can remove it from the bowl. Use the rest of the whipped cream to cover the cake. You could even make a mixture of 3/4 cream and 1/4 of lemon curd to cover it if you preferred. To finish it all you need do is decorate it with the small sponge cubes you made at the beginning.


Lemon curd: 5 egg yolks, 150 g sugar, 1 tablespoon grated lemon rind, 170 ml lemon juice, 180 unsalted butter, chopped.
Beat the egg yolks and sugar in a bowl. Strain into a heatproof bowl. Add lemon rind, juice and butter. Place the bowl over a pan of simmering water - don't let the bowl sit in the water. Stir over 20 minutes until the mixture thikens enough to coat the back of a wooden spoon. Cool before using

Thursday, March 06, 2008

MeMe dei 7 segreti

Mi hanno invitata Viviana e Mimmi a raccontare i miei 7 Segreti, segrutucci va...

Le regole sono queste:
• le regole del gioco copierai
• 7 dei tuoi segreti svelerai
• 7 felici vincenti individuerai
• un messaggio per avvisarli invierai
• a consultare il tuo blog li inviterai

Come gia annunciato, tanti segreti non ne ho. Mi considero una persona molto trasparente fin troppo...cosa che negli anni ho scoperto essere un difetto...
Pero' qualche marachella l'ho fatta pure io e quindi:

-Il mio primo bacio l'ho dato ad una ragazza...ehmm l'ho ricevuto e come tutti i primi baci non e' stato un granche'...

- da bambina desideravo moltissimo tenere un gattino pero' a mia madre la cosa non faceva molto piacere...tutte le notti mandavo una preghierina a Gesu' Bambino e a tutti i Santi, per non far torto a nessuno...non si sa mai...Poi un bel giorno che mi viene dal cielo? Una bella quaglia, che diciamo non e' la stessa cosa di un gattino pero'...questa qui era una quaglia addomesticata mica una normale... Fatto sta, che era cosi' brava ma cosi' brava che se la facevi uscire dalla gabbia si metteva a razzolare, beccava, si accocolava al sole e poi alla fine della giornata rientrava da sola nella sua gabbia. Faceva anche le uova che poi, misteriosamente, finiva sempre con rompere lei stessa. Allora Cleopatra, cosi' l'aveva chiamata, sfortunamente per lei...e fortunamente per me, un giorno ricevette una visita. Trovai un bel gattino, anzi una gattina, con tutti gli occhi appiccicati e la madre gatta l'aveva abbandonata. Io contentissima mi misi a farle da madre, le lavavo gli occhi ogni giorno e le avevo fatto anche un biberon. Cleopatra la gatta- beh si perche' anche la gatta si chiamava Cleopatra...oh..a me piaceva sto' nome...era piccolina e dolce e pure innocente cosicche' io la mettevo insieme all'altra Ceopatra nella gabbia. La quaglia cominciava a saltare ad aprire il becco, cervava di uscire pero' niente io le facevo rimanere cosi' per un po'...Un bel giorno Cleopatra la quaglia in una delle sue uscite, razzolate e beccate non torna piu'- sparisce. La cercammo per giorni e giorni, chiedendo pure ai vicini ...Mio padre era convinto che qualcuno l'avesse trovata e portata via perche' era cosi' bella e cosi addomesticata pero' io in fondo al cuore sapevo che era andata via per disperazione....Le volevo bene pero'...volevo solo che uccelli e gatti fossero amici!

- Mio marito l'ho conosciuto a Londra pero' lui viveva in Spagna, a Sevilla, ole'!Durante la mia permanenza londinese conobbi una ragazza sivigliana che lo conosceva pure...Allora una volta tornata in Italia, sta ragazza mi invito' a Siviglia ed io contentissima cosi' avrei pure rivisto il mio M. A lei piaceva e al suo ritorno a Siviglia l'aveva pure visto un paio di volte. Cosi' una volta arrivata le dissi di chiamarlo- perche' io non avevo il suo telefono, non sapevo dove abitasse ,sapevo solo il suo nome... Sta bella amica ...mi disse "niente non e' poi cosi' interessante sai...e' un poco strano"..."ma vabbe' tu fammelo conosce' bene che poi ci penso io"...niente da ffa'. Passai due settimane, noleggiai una macchina, (per fortuna) e me la portai - a 'sta amica- pa' arriba y abajo - cioe' a destra e a sinistra...e alla fine scoprii che la strana era lei. Al mio ritorno in Italia, finsi di essere una sua amica, creai una e-mail fittizia con il nome di quella... e le dissi che volevo parlare con M. perche' dovevo andare a Londra e avevo bisogno di informazioni... e cosi' mi misi in contatto con M. via e-mail. Gli mandai una poesia di Pablo Neruda, perche' tra l'altro stava pure in spagnolo, che io allore non conoscevo...cosi' un po' per confondergli le idee..diciamo...Poi quando seppe chi ero inaspettatamente mi dice che da quando mi aveva conosciuta non mi aveva piu' dimenticato e che si era pentito di non avermi chiesto il mio numero di telefono...Era passato un anno dal nostro primo incontro a londra....passarono due mesi dal successivo e da allora non ci siamo piu' lasciati!

-Beh gli altri segreti li faccio un poco piu' corti...
Da bambina, sempre da bambina, un'amichetta mi invito' al compleanno. Mia madre mi diede pochi soldi...e cosi finii per comprarle della carta da scrivere con le buste, che era molto bella pero' sapevo che a lei che aveva tutto sta roba non le sarebbe piaciuta..cosi' non andai..La mattina dopo non passo' a bussarmi sotto casa, come faceva ogni giorno e non mi parlo' piu', mai piu'...e quando mi vedeva girava con forza la faccia dall'altra parte..io non le dissi mai perche' non andai al suo compleanno...mi sarebbe piaciuto dirle che le avevo comprato un regalo pero' me ne vergognavo...chissa' era troppo semplice per lei...Non ne fui mai capace. Forse dentro di me sapevo che sta' stronza non meritava la mia amicizia...

-Atri segreti non riesco proprio a scovarli...vi posso raccontare ad esempio che mi piace lasciare sempre nelle giacche, giacconi, un po' di soldini, lo faccio a proposito, cosi' quando ritorno a prenderli, mi piace scoprire che ho trovato un piccolo tesoro...faccio finta di essere sbadata anche se mi capita dopo un anno di ritrivarmi con 5 euros per me e' una grande gioia!

- Odio il foie gras, con tutta me stessa, non ce la faccio proprio a mangiarlo...Quando lavoravo al ristorante il proprietario si era messo in testa di fare il foie gras homemade....cosi bisognava pulire i fegatini di pollo (che schifezza!!) uno ad uno. Prima volta quasi vomito...ce l'ho messa tutta eh...Al corso di cuoco se capivano che una cosa ti faceva schifo te lo facevano fare sempre a te! Comunque visto che io c'avevo un'aiutante eh, eh eh, che non e' che mi aiutasse molto tra l'altro...gli cominciai a rifilare sti fegatini e pure se si passava due ore solo a pulire fegatini a parlare e ridere (cioe' a perdere tempo) io ci passavo sopra perche' sti fegatini mi facevano proprio schifo...ed ogni volta che c'era da fare il foie dicevo sempre che non ce l'avevo fatta a farli. Alla fine era vero perche' io li lasciavo per utlimo pero' tutto il menu e la mise en place me la facevo io...

- ho imparato a dire che ho un allergia quando non voglio mangiare qualcosa che non mi piace. Di solito e' una tecnica che utilizzo al ristorante...perche' per esperienza diretta come consumatrice ed indiretta per averci lavorato...se tu chiedi se hanno utilizzato o meno un ingrediente e chiedi se si puo' avere senza, la risposta e' sempre affermativa il risultato pero' e' sempre negativo...ma che ti prendono per idiota...cosi' sono allergica!

Beh sta' cosa dei segreti e' stata un poco duretta chiamo all'appello:Giovanna Gloricetta Marcella Francesca Adina Cannelle Pippi

Tuesday, March 04, 2008

Fishcakes for a picnic



Sono stata invitata da Cannelle ad un pic-nic virtuale a cui non potevo assolutamente mancare. Sono un'entusiata dei pic-nic, ed ogni qualvolta ne ho la possibilta', con mio marito, andiamo verso la spiaggia, in una delle belle calette della Costa Brava oppure approfittiamo anche della voglia di camminare un po' e zaino in spalla prendiamo uno dei tanti sentieri del Baix Emporda'.
Molto spesso questi sentieri di campagna attraversano piccoli villaggi medievali, oggi residenze del fine settimana o delle vacanze estive (una settimana l'anno!!) Il piu' delle volte ci arrangiamo su di un muretto o su di una panchina e li armiamo il nostro pic-nic. Se invece andiamo verso il mare non manca mai una buona coperta. Poi un bel telo colorato cha ha anche la funzione di tovaglia. I migliori pic-nic sono quelli semplici cio' non significa che debbano essere frugali pero'.
In spiaggia a volte facciamo anche il barbecue che qui in Spagna non sembra essere proibito... Non c'e' niente di meglio dopo una bella nuotata in mare accovacciarsi vicino il fuoco e prepararsi degli spiedini!
Sempre metto in borsa qualche bella crostata salata, o della pasta al forno. Qualche dolcetto, qualche pezzetto di formaggio con del buon pane, un poco di cioccolato di quello buono e da bere acqua e perche' no un termos con caffe caldo e latte.

Questi fish cakes al salmone mi sembrano perfetti per un pic-nic in spiaggia pero' nessuno ci vieta di mangiarli dove ci pare, no? Ne sono rimasta veramente impressionata perche' varie volte ho fatto i fishcake, sempre con ottimi risultati, devo ammettere, ma questi sono ne sono usciti fuori vincitori, strepitosi. Si preparano in cinque minuti piu' 15 minuti di riposo nel congelatore (se proprio andate di fretta) o 30 minuti in frigo. Vanno fatti riposare al fresco in maniera che gli ingredienti si amalghino bene ed impedirne la rottura durante la frittura.

Ingredienti:

400 gr. di salmone
mezzo peperone rosso
1 cipollina
2 cucchiai di maionese
il succo e la buccia grattuggiata di un limone
150 gr di pangrattato
1 uovo
1/2 cucchiaino di pepe di cayenne o peperoncino macinato in polvere
abbondante coriandolo fresco tritato.

Il salmone fresco va cotto al vapore, o in una padella con poco olio. Io ho utilizzato il microonde per pochi minuti. si puo' utilizzare anche il salmone in scatola che qui in Spagna non trovo nei super. In una ciotola mescolare il salmone spezzettato con una forchetta- senza la pelle ovviamente- aggiungere il pangrattato, il limone - buccia e succo- il peperone tagliato a quadrettini, i 2 cucchiai di mayo, l'uovo, la cipollina il sale e pepe di cayenne o peperoncino, il coriandolo tritato. Mesolare bene. Riporre in frigo per 30 minuti o in congelatore per 15 minuti.

Mettere del pangrattato in un piatto e disporvi una cucchiaiata del composto. Formare dei cakes e friggere in un poco d'olio caldo. L'olio non deve essere proprio abbondante. Far dorare prima da una parte per due minuti circa- rigirarli e continuare la doratura dall'altra parte per altri due minuti.


English - Please ! Fishcakes for a picnic






I have been invited to a virtual picnic that I can't miss. I am an enthusiastic picnicker and anytime I have the occasion my husband and I head off to the beach, to one of the many coves along the Costa Brava or if we feel in walking mood we take one of the paths of the Baix Empordà. Often these paths lead into little medieval villages that nowadays are holiday homes, if only for one week per year. Most of the time we settle ourselves down on a stonewall or on a wooden bench. If we are at the beach I always have a nice warm blanket at hand and a colourful plaid to use as a table cloth too. The best picnics are the simplest without having to be Spartan though. On the beach we like to light a barbecue as in Spain it is not always forbidden. There is nothing better after than a bathe in the crystalline water and then lie next to the heat of the fire and prepare yourself some skewered meat... I pack my bag with some savoury pie or pasta al forno, some sweet indulgence as well as good quality chocolate, a small selection of cheeses all accompanied by good bread. And to drink: some fresh water and, why not, a thermos of hot white coffee.
These cakes are perfect for a beach day but nobody denies that we can't enjoy them wherever we want. This recipe is a winner, many times I have prepared fishcakes with very good results but these ones are just delicious!


Ingredients:
400 gr fresh salmon
1/2 red pepper, finely chopped
1 shallot, finely chopped
2 tablespoons mayonnaise
grated zest and juice of 1 lemon
150 gr breadcrumbs +100 gr for coating the fishcakes
1 egg
1/2 teaspoon cayenne pepper or peperoncino
2 tablespoons chopped fresh coriander

Method:

Steam the salmon or cook it for about 3 minutes in the microwave. In a bowl, combine the fish broken into pieces with a fork, the chopped pepper and shallot, zest and lemon juice, mayo, breadcrumbs, egg, cayenne pepper, salt and freshly chopped coriander. Mix all together, cover and cool in th efridge for 30 minutes or if you are in hurry for 15 minutes in the freezer. Place the rest of the breadcrumbs in a plate and take a spoonful of mixture and coat them on both sides. Fry gently until golden.

Monday, March 03, 2008

Restaurant with a view - Ristorante con vista!

Quando si parla della provincia di Girona e della cucina catalana non si puo' sfuggire dal nominare la tanto elogiata cucina d'avanguardia. Ma cosa c'e' dall'altra parte? Dove vanno i comuni mortali a mangiare ? Non ci potrebbe essere un'esperienza culinaria tanto distante dalla sofisticata cucina del El Bulli e del Celler de Can Roca come quella di mangiare in cima di una montagna con vista al Susqueda (un lago artificiale che rifornisce d'acqua la zona circostante durante i momenti di secca) e degustare i piatti di una cucina robusta che mai finirirebbe sulle pagine patinate di una rivista specializzata.





Non e' trascorso molto tempo da quando abbiamo portato qui alcuni parenti per visitare il santuario dell'XII secolo ed il piccolo ristorante a lato. Allora pensammo che sarebbe stata una buona idea impressionare loro non solo il palato ma anche la vista. Il solo problema per raggiungere la cima non e' la distanza o il tempo ma e' rappresentato dalla strada stessa. Una volta lasciata la strada principale e ci si avvicina ai piedi della montagna, ancora prima di iniziare l'ascesa, la strada diventa sempre piu' stretta ed inizia ad assumere un'andatura idonea piu' per un serpente che per una macchina. Il percorso diventa ancora peggiore quando si inizia a salire la montagna....quando si inizia a condurre alla velocita' di una lumaca se si vuol raggiungere il tanto agognato pranzo - alive!

Su in alto la montagna incontriamo la tranquilla chiesa in stile Romanico e al suo lato giace l'oggetto dei nostri desideri- il ristorante. L'entrata si trova all'interno di una veranda di legno ricoperta di vegetazione e attraverso la quale passano degli alberi che si sono fatti strada attraverso il soffitto stesso e al di sotto dei quali si trovano dei tavoli per la gioia del gastronomo tradizionale.



Bisogna prenotare se si vuol prendere uno dei tavoli fiancheggianti la spettacolare vista. Anche se e' difficile raggiungerlo questo posto, ci sono abbastanza avventurieri predisposti al pelligrinaggio e riempire il ristorante.







Al di sotto dei nostri nasi, le pecore pascolano tranquille e l'occhio si perde al di la' delle acque sottostanti fino all'orizzonte con le montagne ricoperte di neve. Che posizione!









Adesso il pranzo! A parte gli special della casa che comprendono asparagi selvatici e funghi del bosco circostante, ci siamo indirizzati per le specialita' locali: i Nuvols de bacalla e les patates d' Olot.




Come primo abbiamo optato per un paella Mar y Muntanya per due.










Accompagnato dal tipico Pa amb tomaquets.

Gia sapevamo che avremmo fatto a meno della cena. ...


Seduti in un angolo della veranda con una vista mozzafiato, la cameriera ci ha serviti due bicchierini di un vino fortificato, penso un vi ranci e delle fettine di fuet, un salamino locale e prontamente munita di un cartoncino ci ha sistemato il traballante tavolo, a cui noi, presi dalla bellezza del luogo, non avevamo fatto per nulla caso. Eravamo totalmente immersi nel sole caldo, nel canto degli uccellini, che erano in una voliera proprio accanto a noi, respirando l'aria di monatgna ed il buon odore di legna bruciata che usciva dal camino.
Tutto molto piacevole a parte i dolci...La Spagna non e' certo famosa per i suoi dolci... Tutto cio' che e' uscito dalla cucina era casereccio a parte i dessert. Poi il caffe' ci e' corso in aiuto per toglierci dallo bocca quel gusto di dolce artificiale.


Ci sono dei momenti quando ci sentiamo che siamo veramenti sfuggiti dalla vita industriale che siamo costretti a condurre e che abbiamo raggiunto una parte essenziale di noi stessi. Arrivare fin su questo luogo non e' solo una maniera per ricongiungersi con la natura ma sprattutto una maniera di ritornare ad essere se stessi.





English - Please! Restaurant with a view






When one mentions the province of Girona and Catalan cuisine then there is no escaping the eulogies that have been showered on this area for leading the vanguard in world innovative cooking. But what of the other end of the market? Where to the mortals go to eat? Well, there couldn’t be an eating experience further from the bright lights of El Bullí and El Celler de Can Roca than in the mountains overlooking the Susqueda reservoir eating the robust traditional cooking that never gets into the glossy magazines.

It had not been long since we had taken some relatives visiting from Australia up to the dizzying heights of the XII century mountain sanctuary and its other shrine to time honoured cooking: the restaurant next door. What better way to impress them than to feast their eyes as well as their appetites? The only problem was getting their. It wasn’t the distance or the time factor, it was the road itself. No sooner off the main road than the route narrowed and began to weave a pattern that was more suited to a snake than a car. The route gets even worse when you eventually start to climb and now you drive at a snail’s pace if you want to make to lunch alive.

High up in the mountain is a quiet, sturdy Romanesque church and standing faithfully by its side the object of our desire. Inside a green-leafed entrance under a wooden roof where trees grow through the ceiling is an outdoor dining room for traditional gastronomes. You have to book to ensure a ringside seat. It might be inaccessible to many but there certainly plenty willing to make the weekly pilgrimage to fill all the tables.

With sheep rambling by just beneath our noses, the eye can see out across the winding water and out beyond majestic mountainscapes to the snow capped peaks on the distant horizon. What a setting!
































And now for lunch. Apart from the specials, which included asparagus and wild mushrooms, we went for the local specialty of Patatas de Olot and Nuvols de Bacallà. Then for the main course the hearty paella Mar y Muntanya for two. As a side order we had the regional icon of Pa amb Tomaquet.


We knew we wouldn’t be cooking dinner when we returned home, that was if we
made it back down the road in one piece. Tucked away in a discrete corner with the breathtaking vista at the end of our table, two shot glasses with fortified wine and fuet (the local salami) were quickly served. Then the waitress was back a second later to shore up a wobbly table with a bit of card under one leg. I hadn’t even noticed it was off balance, as I was too busy soaking up the sun, listening to the birds chirping on the table next to us and just take in the mountain air and the occasional waft of wood burning.

It was as it sounds fulfilling, and then we went and ruined it by ordering dessert. Spain is not renowned for its desserts while everything that had come out of the kitchen was home-made the desserts were not. And so the coffee had to remove the over sweet artificial taste of flavourings masquerading as chocolate.

There are moments when you feel you have really escaped and got back to an essential part of yourself that our industrial lives no longer permit us to feel. Coming here for lunch is not just a way of ‘getting back to nature’ more importantly it is a way of getting back to being yourself.