Friday, October 24, 2008

Autoritratto

A volte bisogna fermarsi e guardarsi... dentro.... cercarsi, riconoscersi...
Non so se e' l'autunno, l'eta', o che cosa ma ho voglia di cercare la Daniela che ero, che sempre ho voluto essere - voglio prendere la vita tra le mie mani e plasmarla a mio piacimento, voglio vivere e sentire a modo mio. Non voglio piu' scendere a patto con gli altri, la societa', quelli a cui da fastidio se sorridi, se cerchi di trovare il bello anche quando non c'e', quelli che ti fanno pesare tutto, quelli che non sono capaci di vivere. Mi piacerrebbe contornarmi solo di cose belle o di quelle che io ritengo siano belle.
Non voglio piu' sentire rumori attorno a me, ho iniziato a camminare con le cuffiette come un'adolescente....

autoritratto

Monday, October 06, 2008

Il sapore dell'infanzia

Questo post partecipa all' iniziativa lanciata da Sigrid del Cavoletto di Bruxelles.






La mia ricetta dell’infanzia, non e’ proprio una ricetta, si basa su ingredienti semplici proprio come i miei ricordi.
Quando ero piccola vivevo in una casa vecchia, li’era nato mio padre, dove era cresciuto e poi era andato a vivere con mia madre una volta sposati. Tutt’intorno la campagna cedeva il posto alla citta’. C’erano dei grandi palazzi e con essi nuovi abitanti. La gente ci guardava con sorpresa, curiosita’ e molti anche con superiorita'.
Io era l’unica del mio mio gruppetto di bambini, che era sempre fuori mi bastava attraversare il ciglio della strada per ritrovarmi dall’altra parte a giocare. Li avevo conosciuti nei cortili, quando ancora c’erano bambini nei cortili a giocare, all’inizio ti guardavano ma poi subito ti accettavano per quello che eri una compagna di giochi. Quando era l’ora della merenda la mia mamma mi chiamava, verso le 4 del pomeriggio. Anche loro andavano a prendere la loro e ritornavano con dei misteriosi pacchetti trasparenti che io ho sempre guardado con vogliosita’…”chissa’ come erano buoni” pensavo…. tutto quel cioccolato che li ricopriva, alcuni erano davvero dei disegni di ingegneria quadrati ricoperti di cioccolata e dentro ripieno di vari strati di crema, alla nocciola o alla vaniglia….
Mia madre si avvicinava alla strada e mi porgeva la sua di merenda che aveva preparato con tanto amore e con quello che era disponiblie in casa, un tovagliolino di carta bianco nascondeva una fetta di buonissimo pane, olio d’oliva e una bella spolverata di zucchero. Questa era stata anche la sua merenda d’infanzia! Io spesso le recriminavo che volevo anche io quello che mangiavano gli altri ma lei con una voce dolce e carezzovole mi diceva che quelle erano porcherie e che comunque costavano molti soldi. Io da brava bambina che ero mi prendevo il mio pezzo di pane e me ne ritornavo dall’altra parte dove mi aspettavano i miei amichetti inquisitori. A volte si passava di casa in casa, ognuno raccoglieva la sua merenda. I miei amici che sempre mi chiedevano o mi guardavano con curiosita' quello che mangiassi un giorno si avvicinarono tutti alla mia casa, entrarono davanti a quella che a suo tempo era stata l’aia e mia madre vedendo tutti quegli occhietti splancati offri’ anche loro la mia stessa merenda. Ero molto timorosa, pensavo che non gli sarebbe piaciuta e che se ne fossero andati per sempre. Mia madre porse ad ognuno una bella fetta di pane ricoperta di zucchero ed olio. Alcuni subito l’addentarono, altri la guardarono e poi affondarono i loro dentini di latte nel pane. Vidi come quel morso si trasformava in un sorriso, come forse sperimentavano per la prima volta il gusto semplice delle cose. Tutti allegramente con il nostro trofeo in mano saltellammo verso la strada a giocare. Davanti casa mia, la mia casa vecchia ci furono tante di quelle merende. Quella casa e’ ancora li, quei bambini sono cresciuti ed oggi fanno finta di non riconoscermi, adesso fanno parte di quelle faccie che quando passano rimangono tutto il tratto a guardare.
Quando tutto intorno a me e’ grigio, quando fa freddo, quando ho voglia di dolce, mi preparavo una bella fetta di pane zucchero ed olio e ritorno bambina anche solo per il tempo di quella fetta di pane il mondo attorno a me e’ perfetto e la mia mamma che vive a mille chilometri di distanza e’ come se fosse li accanto a me, con il suo calore e il suo buonsenso che oggi comprendo come non mai.



pane zucchero e olio

Wednesday, October 01, 2008

Sgombri ripieni di tapenade

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Ogni tanto la fragolina di campo si assenta per un po' e poi ritorna......


Sono stata assente chissa' sospesa un po' in aria... per me questo e' l'inizio dell'anno, il momento dei buoni propositi, dei corsi da seguire, della buona alimentazione da adottare.... e di dedicare un po' piu' di tempo anche ad altre passioni ed interessi.... ritrovare gli amici dopo le vacanze, risistemare il balcone dalle erbaccie e da cio' che lasciano le tempeste di fine stagione...


La bilancia riinizia a sorridere dopo mesi di bagordi culinari, a volte basta davvero pochissimo per ritrovare un po' del giro vita perduto.... senza fare grande rinuncie solo riaggiustando le dimensioni delle porzioni secondo l'eta' e il fabbisogno calorico individuale...


Uno degli alimenti piu' salutari, senza nemmeno stare a precisarlo e ' il pesce. Spesso considerato un prodotto dal costo elevato sottovalutiamo alcuni tipi di pesci davvero economici e alla portata di tutti, dal valore nutrizionale incomparabile e dal gusto appagante.

Lo sgombro e' tra quei pesci, viene lasciato un po' da parte... forse perche' spesso il suo basso costo si associa al fatto che non debba essere di buon sapore ed invece e' ottimo. E' ricco di acidi grassi, una giusta proporzione di omega 3 e 6, vitamina D e B12, ferro e magnesio.

Lo sgombro avendo un sapore molto caratteristico non necessita di grande elaborazioni, si presta quindi a ricette veloci ma di sicuro deliziose.


Per la preparazione di questa ricetta i pesci vanno puliti eviscerandoli ed eliminando la spina centrale. Prima di tutto vanno aperti lateralmente, passare il coltello giusto sopra la spina ed aprire da un solo lato. Capolverlo di schiena, aprire il lato che si e' gia separato dalla spina e con le dita si massaggia la parte posteriore lungo tutta la spina dorsale, in questa maniera le carni si separano facilmente dalle spine. Ricapovolgere, afferrare la spina centrale e tirare delicatamente.



Ingredienti:

Sgombri senza spina (v. sopra)


Tapenade
80 gr di olive nere, denocciolate
1 aglio
4 filetti di aciughe
25 gr di capperi
origano
olio


Riscaldare il forno a 180º.

Pestare tutti gli ingredienti del tapenade. Farcire gli sgombri con la crema di olive. Passarli velocemente nella farina. Fermare il pesce con dello spago da cucina. Scaldare un poco d'olio in una padella e friggere gli sgombri per qualche minuto.

Passarli in una teglia da forno e continuare la cottura per circa 7-8 minuti.

Si possono accompagnare con dei pomodori al forno. Tagliare i pomodori a fette e disporli su una leccarda, salare, oliare e far cuocere per 10 minuti.